Redazione testi e commenti Roberto Di Molfetta








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Collage fotografico sul mass-medium cinematografico. In senso orario, da sinistra in alto, come protagonisti e/o registi di opere cinematografiche, abbiamo:

1) Roberto Benigni riceve il premio Oscar, consegnatogli da Sofia Loren, come miglior film straniero per il suo "La vita è bella" (1997)

2) Robert Powell, nel ruolo di Gesù, in un fotogramma del film
"Gesù di Nazareth" (1977) di Franco Zeffirelli

3) Tom Hanks in "Save Private Ryan" (1998); in italiano "Salvate il soldato Ryan", di Steven Spielberg

4) Elizabeth Taylor in "Cleopatra" (1963) di Joseph Mankiewicz

Commento


È realistico collocare l'inizio dell'età delle comunicazioni di massa all'inizio del ventesimo secolo, con l'invenzione e la diffusione capillare del cinema, della radio e della televisione. [...] Ciascun passaggio è una fase [relativa a] un processo di accumulazione e non un periodo in sé distinto e concluso. [...] Nella storia della comunicazione umana i sistemi di comunicazione si sono mescolati e combinati tra loro anziché passarsi l'un l'altro le consegne. [...] La vita quotidiana degli individui cambiò proprio per effetto dei sistemi di comunicazione. Perciò è importante considerare che la natura dei sistemi di comunicazione in una data società è in stretta relazione con quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana degli individui che ne sono parte. [...]

Con la comparsa e l'affermazione della stampa di massa, il ritmo di attività della comunicazione umana incominciò ad aumentare rapidamente. Verso la metà del diciannovesimo secolo il telegrafo divenne realtà e, per quanto non fosse un mezzo di comunicazione di massa, questo strumento fu un elemento importante nel processo di accumulazione tecnologica che in ultimo avrebbe condotto ai mass media elettronici.
Pochi decenni più tardi si sperimentarono con successo le tecniche che anticipavano la realizzazione del cinema e del telegrafo senza fili. [...] Nei [primi anni del nuovo secolo] il cinematografo diventò una forma di intrattenimento per famiglie e, in rapida successione, negli anni Venti si diffuse l'uso domestico della radio e negli anni Quaranta ebbe avvio la televisione.[...]

Il processo culturale da cui nacque la tecnologia del cinema si realizzò attraverso l'accumulazione graduale di scoperte scientifiche operate in campi diversi e separati. Essa risultò infine sotto forma di dispositivi capaci di creare l'illusione di un movimento continuo proiettando delle ombre su di uno schermo. Ci fu però anche un processo evolutivo di carattere sociale: l'industria del cinema partì da squallidi saloons e peep shows per diventare infine un imponente, rispettabile e complesso sistema economico per la produzione, la distribuzione e la proiezione di films, ovvero di una forma di intrattenimento popolare (e, non imprescindibilmente, di espressione artistica, nota RDM).

Glossa RDM: l'evoluzione del cinema è stata lunga, complessa ed insieme legata a gradi di mutamento di diverso livello ed importanza ma sempre determinanti, tecnologicamente, economicamente, commercialmente, comunicativamente, per la sua stessa genesi e storia; essa è stata caratterizzata dall'accumulazione di fenomeni culturali, da innovazioni tecnologiche talvolta necessarie affinché il film come prodotto culturale, come prodotto economico creato da una particolare forma di industria, quella culturale, come veicolo espressivo umano, universale dal punto di vista geografico, rappresentasse il metasimbolo, ossia il simbolo comunicativo par excellence con cui rappresentare, oggettivamente e nell'immaginario collettivo, i fenomeni socio-comunicativi denominati di massa. RDM


Tratto da Teorie delle Comunicazioni di Massa,
M.L. DeFleur e S.J. Ball-Rokeach, ed. il Mulino


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